Parco della Costa Teatina
RELAZIONE SUI FATTI PARTICOLARMENTE RILEVANTI PER LA VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEL
PARCO DELLA COSTA TEATINA
CANDIDATO SINDACO AL COMUNE DI FOSSACESIA DEL MOVIMENTO 5 STELLENICOLA ALLEGRINI

Per quanto riguarda la costa teatina, la Giunta regionale ha deliberato (D.G.R. n. 27 del 26 gennaio 2016) la perimetrazione e le norme di salvaguardia. La Deliberazione si può facilmente consultare entrando con internet sull'home page della Regione Abruzzo.
Gli elementi utili per valutare il permanere delle condizioni oggettive necessarie per rendere fattibile l'istituzione del parco nazionale della Costa Teatina possono essere i seguenti:
i Comuni chiedono un parco con norme di salvaguardia non rispondenti ai princìpi della L. n. 394/91 e ss. mm. ii.. Inoltre, la Regione aveva fatto una proposta diistituzione di un parco "a isole" ...cioè zone completamente isolate le une dalle altre...
la zona interessata è molto antropizzata;
sembra che il Ministero non possa finanziare un altro parco nazionale in Abruzzo. Infatti l'area marina protetta della Torre di Cerrano, istituita con decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, è gestita da un consorzio formato dalla Regione, dalla Provincia di Teramo e dai Comuni di Pineto e di Silvi. A carico di questi Enti c'era il finanziamento del Ministero che a suo tempo l'aveva finanziato con scarsi fondi, anche la Regione lo aveva fatto, ma poi, non ha più contribuito, non avendo stanziato fondi specifici nel capitolo di bilancio appositamente istituito. Il parco della Costa Teatina seguirà la stessa sorte?
la L.R. 5 del 30 marzo 2007 istituisce quattro nuove Riserve che, con le due già istituite, costituiscono il sistema delle aree protette della costa teatina. In merito a questa legge c'è da dire che i finanziamenti previsti sono stati immediatamente cancellati dal bilancio, per cui i Comuni non hanno mai potuto usufruire di contributi per fare un piano di realizzazione. Inoltre, per il Comune di Fossacesia la legge non istituisce una riserva naturale, ma parla (art.4) di sito, la cui delimitazione non si conosce, sul quale si applica lo stesso regime di protezione delle riserve. Non si capisce per quale motivo non debba essere una riserva, pur avendo le stesse norme di protezione...
In definitiva, per cercare di contemperare le richieste dei Comuni con l'esigenza della conservazione, potrebbe risultare utile prevedere un progetto di tutela del litorale, soprattutto degli ambienti dunali, (il litorale di Fossacesia non presenta queste caratteristiche) con particolare riferimento alle direttive europee che prevedono la tutela del Fratino (Charadrius alexandrinus), uccello che nidifica sulla spiaggia proprio in concomitanza con il periodo di afflusso turistico. Anche la Capitaneria di porto raccomandava ai Comuni di effettuare la pulizia delle spiagge tenendo conto dei nidi di questo uccello, che depone le uova proprio sulla sabbia. La pulizia andrebbe fatta non con mezzi meccanici ma a mano, dopo aver individuato i nidi del Fratino. Il WWF fa questo censimento e fa anche un servizio di guardia ai nidi fino all'involo dei piccoli. Bisogna anche evitare l'accesso ai cani, che andrebbero tenuti al guinzaglio e lontani dai nidi. Vanno anche stabiliti dei percorsi pedonali per evitare la distruzione dei nidi. La presenza del Fratino può costituire un valore aggiunto alle zone interessate.
Sicuramente sarà utile consolidare il sistema delle aree protette della costa teatina tenendo presente l'uso della spiaggia, con le strutture turistiche presenti. Andrebbe fatto un progetto coordinato che dia risalto alle bellezze ambientali, paesaggistiche e storico-architettoniche (Abbazia di San Giovanni in Venere).
Inoltre: visto che non c'è più la ferrovia (altrimenti si sarebbe potuto organizzare un trenino di collegamento tra le Riserve), si potrebbe utilizzare la pista ciclabile della costa teatina per collegare le Riserve esistenti con visite guidate.
Ad esempio, l'ENIT (Ente nazionale italiano per il turismo) sta organizzando, nell'ambito del Giro d'Italia, visite in 12 Regioni per diffondere il cicloturismo. Ormai è tardi, ma per il futuro si potrebbero organizzare luoghi di sosta e d'informazione non solo relativamente alle caratteristiche naturali delle Riserve, ma anche sui Comuni interessati, con informazioni sulla storia, sulle tradizioni e anche sulla cucina tipica... (ormai non si parla d'altro...).
Ci sono poi anche i Cimiteri storici (es. quello canadese), il Poggio delle ginestre, (che era un luogo d'ispirazione di D'Annunzio). Sicuramente risulterà utile la realizzazione di un progetto che integri le diverse caratteristiche di questi posti così belli. Si potrebbe in questo caso accedere anche a finanziamenti europei.